domenica, dicembre 04, 2016

UN NATALE SUD

Un Natale al Sud
di Federico Marsicano
con Massimo Boldi, Biagio Izzo, Debora Villa
Italia, 2016
genere, commedia
durata, 90' 


Peppino, un carabiniere del nord, e Ambrogio, un ex impiegato del sud con velleità di cantante neomelodico, sono sposati rispettivamente con la lombarda Bianca e la partenopea Celeste. Ognuna delle coppie ha un figlio: Riccardo e Simone, entrambi youtuber, entrambi fidanzati solo virtualmente con due ragazze, Giulia e Ludovica, incontrate sull'app di dating Cupido 2.0 che, fra le varie amenità, offre ai single la possibilità di partecipare a un ritrovo annuale in un lussuoso resort. Poiché i genitori ritengono necessario che i propri figli incontrino dal vivo le loro ragazze, fanno in modo che i quattro giovani partecipino a quel raduno, e decidono di pedinarli in loco. Lì troveranno anche una blogger in cerca dell'uomo ideale e un influencer innamorato di se stesso, un autista romano a caccia di avventure e una performer di burlesque. La stessa squadra di "Matrimonio al sud" si ripropone in formazione quasi compatta: le due coppie Massimo Boldi-Debora Villa e Biagio Izzo-Barbara Tabita, gli scapoli Paolo Conticini ed Enzo Salvi, la giovane Fatima Trotta e Paolo Costella, questa volta non più alla regia, ma alla sceneggiatura con Gianluca Bompressi. L'idea è quella di affrontare il contemporaneo, parlando di chat, selfie e sms e identificando alcuni personaggi come figure partorite da Internet, senza però dare alcuna connotazione specifica al ruolo, al di là della vanità e dell'egocentrismo. 


La trama è ancora più superata di quella di "Matrimonio al sud", tanto più che parte da simili premesse, le due coppie nord-sud, i figli da sorvegliare nei rapporti con l'altro sesso, e non è un caso che a farci la figura peggiore siano i personaggi più giovani, teoricamente i più all'avanguardia, e invece ridotti a idioti generici senza alcuna personalità. La sensazione generale è quella di profondo imbarazzo, sia da parte degli interpreti, che avrebbero le capacità e i tempi comici per fare molto di più, sia da parte del pubblico che assiste a un intreccio totalmente incoerente e improbabile, senza alcun riscontro reale o alcuna umanità riconoscibile. Le battute virano dal puerile allo scurrile, toccando tutte le tappe del politically incorrect senza averne la capacità trasgressiva e la forza comica. Ce n'è per tutti: donne basse, che "se le baci sanno di tappo", e sovrappeso, uomini pelati, neri servili, lesbiche siliconate e dandy gay; tutti tradiscono, basando le proprie voglie esclusivamente sull'aspetto fisico della preda concupita, tranne quando Cupido ci mette lo zampino. Rispetto a "Matrimonio al sud", anche le due mogli, interpretate dalle due brave attrici Villa e Tabita, vengono confinate alla cifra grottesca e perdono credibilità, e tutti sguazzano in un oceano trash che, se fosse spinto verso una modernità autentica, forse funzionerebbe, ma affrontato in questo modo diventa una pietanza insipida, colma di battute che non possono essere considerate tali. Un esempio per tutti: "Chiama il 118!" "Ma non so il numero!".
Riccardo Supino

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