domenica, maggio 29, 2016

FRAULEIN - UNA FIABA D'INVERNO

Fräulein- una fiaba d'inverno
di Caterina Carone
con Christian De Sica, Lucia Mascino, Therese Hämer 
Italia, 2016
genere, commedia
durata, 90'

Fräulein, la signorina, è il soprannome che il paese ha affibbiato alla quarantenne Regina, per sottolineare il suo status di "zitellona", anche se non si sa se sia diventata così dura e mascolina da guadagnarsi il nomignolo, qui usato in modo dispregiativo, o se si sia adattata ad uno stereotipo che il paese le avrebbe assegnato comunque, con quella compulsione ad etichettare tutti che hanno le piccole comunità. Fräulein vive nel suo albergo dismesso con la sola compagna di una gallina bianca, Marylin, l'ospite più manifestamente femminile del consesso, per il resto disabitato. Conduce questa vita fino a quando non si presenta alla porta uno sconosciuto che vuole a tutti i costi soggiornare all'Hotel Regina: Walter arriva da lontano e sembra determinato a vincere la riluttanza di Fräulein a intrattenere rapporti col resto del genere umano, soprattutto con l'universo maschile.
Il racconto comincia con "C'era una volta", classificando subito Fräulein come una fiaba contemporanea, ambientata in Sud Tirolo, che sembra la location classica per una favola tradizionale. Mascino e De Sica tradiscono le aspettative generate dalla loro presenza scenica: l'esile ed eterea Lucia si trasforma nella massiccia e pragmatica Regina, abbassando il tono di voce e mettendosi al volante di un'Ape; Christian De Sica, invece, abbandona il ruolo dello sbruffone arrogante per diventare un uomo fragile e spaesato. E proprio il suo personaggio sarà all'origine dello scongelamento progressivo di Regina, che avverrà mentre i media annunciano l'arrivo di una tempesta solare che spinge le persone ad assumere comportamenti imprevedibili.
Caterina Carone debutta alla regia con questa commedia delicata, da lei stessa scritta, che ha come punti di forza l'originalità dei personaggi e il desiderio di raccontare la solitudine in modo inconsueto. L'impegno profuso nell'affrontare temi delicati, però, ha fatto dimenticare alla regista lo sviluppo della storia, che resta in bilico tra la commedia e i toni sfumati del racconto fiabesco. C'è una cura evidente nella composizione, nei dettagli e nella ricerca di un'estetica non scontata, ma la trama è esile e la regia esitante. Sicuramente, in futuro la Carone potrà dimostrare in modo più incisivo le sue innegabili doti.
Riccardo Supino

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