venerdì, aprile 08, 2016

L'ETA' D'ORO

LEtà doro
di Emanuela Piovano
coon Laura Morante, Giulio Scarpati, Gabriele Dell'Aiera, Gigio Alberti, Eugenia Costantini, Stefano Fresi, Pietro De Silva , Giselda Volodi, Elena Cotta, Adriano Aprà
genere, drammatico
Italia, 2016
durata, 94’


In alcuni casi la curiosità è il motore che spinge ad indagare circa una storia di per sé affascinante e che più si conosce più è necessario – o perlomeno necessario appare agli occhi dell’eventuale indagatore – che venga raccontata. Sembra questo il motivo che ha portato alla realizzazione de “Letà doro”, film che narra di Annabella Miscuglio, una delle fondatrici del filmstudio e figura legata al cinema “impegnato” – sua l’ideazione del primo festival dedicato alla regia femminile –.

Nonostante quindi il personaggio da portare in scena fosse interessante –  non solo per la Miscuglio in sé ma per ciò che lei ha rappresentato – il film di Emanuela Piovano già a partire dalla dedica a Bunuel presente nel titolo fa percepire il rischio – che coll’incedere della narrazione si concretizza – di essere un’operazione nostalgia non solo confusionaria nella drammaturgia e priva di contenuti ma anche realizzata nel peggiore dei modi sul piano tecnico. Tra la regia priva di idee la fotografia spesso completamente sbagliata e il livello di recitazione medio-basso (nonostante ci siano ottimi interpreti, come ad esempio Fresi, il livello generale s’inabissa a causa non solo della mancanza di direzione degli attori ma anche e soprattutto per le prove della Morante e di Dell’Aiera, perennemente sotto il pelo dell’acqua) guardando “Letà doro” viene da chiedersi com’è possibile che un prodotto poco professionale sotto ogni punto di vista abbia la possibilità di essere inserito nel circuito distributivo – questo è uno dei casi in cui potrebbe essere meglio non conoscere la risposta –.

Tra le didascaliche immagini girate in super-8, il crocevia di personaggi piatti e una certa insistenza nella verbosità melensa dei dialoghi, Emanuela Piovano  nelle intenzioni vorrebbe mettere in scena un delicato omaggio al cinema ma, a conti fatti, più che un omaggio potrebbe sembrare un affronto.
Antonio Romagnoli

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