martedì, aprile 12, 2016

IL CACCIATORE E LA REGINA DI GHIACCIO

Il cacciatore e la regina di ghiaccio
di Cedric Nicolas Troyan
con Chris Hemsworth, Charlize Theron, Jessica Chastain
USA, 2016
Genere, avventura
durata, 114'

Ravenna, la perfida matrigna di Biancaneve, abituata a uccidere mariti per usurparne i regni, ha al suo attivo ignobili assassinii anche tra i suoi legami di sangue. Quando lo specchio magico le rivela, infatti, che la figlia di sua sorella Freya è destinata a superarla in bellezza, Ravenna non esita a porre fine alla sua neonata vita. Tale è il dolore di Freya, che risveglia nella donna l'arte sopita della magia nera e la trasforma in una regina di ghiaccio, determinata a bandire l'amore dal suo regno. È a questo fine che Freya fa rapire i ragazzini dei suoi territori e li cresce come cacciatori per addestrarli come guerrieri e vietar loro l'amore. Questa è la sorte di Eric e Sara, che, una volta cresciuti, però, all'amore non sanno e non vogliono rinunciare. 

Rispetto al film di Rupert Sanders, "Biancaneve e il Cacciatore", questo si colloca a metà tra un  prequel e uno spin-off in cui Biancaneve non fa parte del cast e possano tornare a confrontarsi in bellezza i divi Chris Hemsworth e Charlize Theron. Infine sono significative le parti affidate a Emily Blunt e Jessica Chastain: solo la loro bravura di interpreti le salva da due ruoli che, per ragioni differenti, sono stranissimi. La regina di ghiaccio della Blunt, autoconfinatasi in un palazzo del freddo, è una palese emulazione in chiave dark-fantasy del personaggio di Elsa in Frozen, tale da sfiorare il plagio. La Chastain, invece, appare tutto fuorché nata per un personaggio boschivo e marziale come quello di Sara e non può impedire una reazione di iniziale disorientamento nello spettatore, ma è capace di rendersi plausibile in breve tempo.

Quanto alla trama, Cedric Nicolas-Troyan opta per una varietà di fonti e modelli tratti dal cinema contemporaneo ben più che dal repertorio fiabesco: la compagnia dei quattro nani, l'incontro con i goblin, la domanda allo specchio, da tener coperto per non indurre in basse e omicide tentazioni, guardano senza mezza termini al viaggio per l'anello di Tolkien e Jackson, mentre il contesto della relazione tra Eric e Sara, bambini-soldato, può ricordare alcuni momenti della saga di "Hunger Games". Se si aggiunge il già citato rimando al prologo di "Frozen", non tarda ad affacciarsi il dubbio che tanta varietà di modelli nasconda in realtà una scarsa materia originale e una traballante capacità di esistere del film stesso, al di là della mera funzione di contenitore di star.
Riccardo Supino

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