sabato, gennaio 23, 2016

SE MI LASCI NON VALE

Se mi lasci non vale
di Vincenzo Salemme
con Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Paolo Calabresi, Serena Autieri
Italia, 2016
genere: commedia
durata: 96'



Funzionano bene soprattutto i siparietti fra Salemme e Buccirosso, che ha il ruolo di Alberto, memori della lezione di Eduardo; il trittico finale, che vede protagonista anche Tosca D'Aquino (Federica), è una piccola lezione di teatralità partenopea. È molto buona la performance della coppia Calabresi-Autieri (Paolo e Sara), che viaggia sul filo della tenerezza e incorpora senza sforzo la romanità di lui, avvolta nella napoletanità accogliente e luminosa di lei. Il cammeo di Carlo Giuffré nei panni del padre di Paolo chiude il cerchio, aggiungendo un tocco di classe all'intera messinscena.
La storia scorre rapidamente facendo dimenticare alcuni dettagli poco realistici, le battute sono ben scritte, gli attori gradevoli e credibili quanto basta perché questa commedia salga al di sopra dello standard italiano contemporaneo.
Salemme porta al cinema un soggetto scritto da se stesso insieme a Paolo Genovese e Martino Coli e lo trasforma in una commedia degli equivoci dal sapore teatrale. Nelle mani di Salemme, "Se mi lasci non vale diventa" una metafora sul teatro e una riflessione divertita sul mestiere dell'attore, dai tempi della recitazione come chiave di volta della buona riuscita di una pièce all'ego di certi interpreti che trasformano ogni dialogo in un monologo.


Vi si trovano parecchie battute dissacranti contro gli attori che si prendono troppo sul serio e sulla necessità morbosa di privarsi della propria cadenza regionale da parte di alcuni grandi all'eterna ricerca di riconoscimenti. Vincenzo e Paolo sono stati lasciati dalle rispettive compagne, Sara e Federica, e sono a pezzi. Si incontrano per caso, riconoscendo l'uno nell'altro lo stesso scoramento, e decidono di farla pagare alle due ex: Vincenzo farà innamorare di sé Federica, e Paolo farà lo stesso con Sara, dopodiché i due procederanno in sincrono ad abbandonare le rispettive conquiste, spezzando loro il cuore. Ma non tutto fila come dovrebbe, anche perché si mette di mezzo Alberto, un attore squattrinato che accetta di interpretare il ruolo dell'autista di Vincenzo e poi non si accontenta della parte da subalterno.
Riccardo Supino

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