domenica, marzo 31, 2013

G.I JOE - La vendetta

G.I. JOE - la vendetta
di Jon Chu
con Dwayne Johson, Bruce Willis
Usa 2013
genere: azione, avventura
durata, 113 

I soldatini della Hasbro sono un fenomeno trasversale. Creati come alternativa ai femminili Ken e Barbie, individuano da sempre una tipologia di acquirente che al galateo ed alle buone maniere preferisce i modi spicci ed il fisico scolpito. Nati negli 80, anni di sfolgorato e patinato edonismo, i Gi Joe sono stati dapprima un fumetto della marvel, poi cartone animato, e dal 2009 sono diventati cinema di successo, rastrellando il consenso dei fan ed i soldi del botteghino. Non stupisce quindi che in epoca di assoluto revanscismo ci si ritrovi a guardare un affermazione di potenza come quella messa in piedi dalla Hasbro, pronta ad intercettare una volontà da resa dei conti serpeggiante tra i singoli e nei rapporti geopolitici. 

Concepito per staccare la spina del cervello ed attaccare quello dell’apparato uditivo/visivo "G.I Joe – la vendetta" esprime fin dal titolo i suoi intenti. La vendetta è quella che scaturisce dalla morte prematura di un membro storico del gruppo, ucciso da un sodalizio criminale deciso a conquistare il mondo con la minaccia di scatenare un disastro nucleare. Come da copione – il primo cittadino d’america sarà protagonista anche nell’imminente “Olimpo Has Fallen”di Fuqua -  c’è di mezzo il presidente preso in ostaggio dai cattivi e tutto quello che ruota attorno agli intrighi ed alle strategie della Casa Bianca. Ai G.I Joe il compito di salvare tutto e tutti.

Da un format che si affida senza reticenze alla serializzazione del prodotto ed al primato dei decibel non c’era da aspettarsi molto. E così è. Se invece ci mettiamo dalla parte degli aficionados e consideriamo le new entry di Bruce Willis nel ruolo del generale Colton, G.I Joe ante litteram che finirà per aiutare i suoi successori, e  quella ben più sostanziosa e muscolare di Dwayne Johnson nel ruolo di Roablock, il capo dei boys in uniforme, allora il nuovo episodio della saga offre un motivo di curiosità, risolta sullo schermo con una professionalità che però, soprattutto per Willis, non va oltre la routine di quello sguardo sornione a cui da sempre ci ha abituato. Per gli appassionati aggiungeremo che Jon Chu ("Step up 2 e 3", ma anche "Justin Bieber: never say never") il regista opta per un tono più realista rispetto a quello del suo predecessore e conferisce al film un aria di B Movie appena mascherata dai fuochi d’artificio e dagli effetti speciali sciorinati in lungo ed in largo in ogni centimetro di pellicola

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