martedì, marzo 20, 2012

Gente comune


Quando Robert Redford salì sul palco per ritirare l’Oscar per la miglior regia in molti rimasero meravigliati. La storia di una famiglia alle prese con l’elaborazione di un lutto famigliare era riuscita a sbaragliare una cinquina composta anche da “Elephant Man” e “Toro scatenato”. Era il 1981 ed il film suggellò un cambiamento già in atto nella carriera dell’attore americano. Abituati a considerarlo nella sua veste attoriale, Redford era diventato nel frattempo un uomo di cinema a tutto campo, con la fondazione dello Utah Film Institute (1979) e successivamente del Sundance Film Festival. L’esordio registico rappresentò quindi la legittimazione di un cambiamento segnalato anche dalla scelta di un tema, quello del dramma familiare, lontano dalle corde di un attore che aveva forgiato la sua immagine sull’espressione più vitale dell’essenza americana. Qui al contrario la voglia di fare lascia il posto ad un ripiegamento per molti versi riconducibile alla delusione suscitata dalla sconfitta delle grandi utopie del decennio precedente, su cui l’attore si era già soffermato con “Tutti gli uomini del presidente” ed “I tre giorni del condor”. Senza una guerra da combattere i protagonisti del film esprimono un reducismo esistenziale tradotto da un percorso dolente e contraddittorio. Beth (Mary Tyler Moore) è una madre ferita che inconsapevolmente rimprovera al figlio di essere sovravvissuto al fratello annegato in mare, mentre Calvin (Donald Sutherland) è un padre impegnato ad impedire la disgregazione del nucleo familiare messo a dura prova dal senso di colpa di Conrad, convinto di essere responsabile di quella sciagura. Sullo sfondo di un paesaggio autunnale e nel decoro delle case borghesi il dramma si colora di elementi psicanalitici – in funzione simbolica l’acqua ritorna continuamente con ricordi del naufragio e nelle sessioni di nuoto di Conrad, mentre l’entrata in scena dello psicologo sarà determinante per spezzare gli schemi instauratisi all’interno del nucleo familiare - per arrivare a delineare una crisi che nella negazione dell’amore materno mette in dubbio la natura stessa dell’istituzione familiare. Se il punto di forza del film rimane la capacità degli attori di restituire le fragilità emotive dei personaggi “Gente comune”, con il suo successo diventerà l’apripista di un’annata in cui l’analisi delle disfunzioni familiari diventerà centrale sia nella letteratura (Raymond Carver ed il romanzo minimalista) che in molto di quel cinema indipendente sponsorizzato dallo stesso regista. Forse non è stato un caso.

8 commenti:

loz10cetkind ha detto...

FIlm che conosco a memoria! Una gramde pellicola con un cast che 'recita' in modo 'reale'. Grande regia di Redford. ps.: stavo pensando ad una mia recensione! Complimenti per la tua! loz10cetkind

Anonimo ha detto...

..verrò a leggerla...nel sito che entrambi frequentiamo sono venuti fuori spunti interessanti e personalemnte mi ha fatto piacere sentire una considerazione che altrove era del tutto mancata..d'altronde come ha detto qualcuno Redford paga la politica dell'Academy che ha preferito lui ha registi scomodi che in quell'anno erano Polansky (Tess), Scorsese (Racing Bull"), Lynch (Elephant man)..a margine di questo se penso a quella cinquina e la paragono a quella di quest'anno mi viene spontanea qualche considerazione che però qui sarebbe fuori luogo...

nickoftime

loz10cetkind ha detto...

Polanski, Scorsese, Lynch, Redford...da accaponarsi la pelle. loz10cetkind

loz10cetkind ha detto...

Error accapponarsi....scusate---

Anonimo ha detto...

..e qualcuno mi h fatto notare che quell'anno l'Academy lasciò fuori "Shining"..pensa un pò...

nickoftime

bradipo ha detto...

eh eh eppure questa mi sembra di averla già letta...scherzo! sto facendo un giretto per il blog e mi piace mucho! Per rimanere in tema quell'anno l'altro film candidato come miglior film(mi sembra La ragazza di Nashville) fu quello che incassò nettamente di più tra i cinque...Ribadisco per me il film di Redford è ottimo ma dall'altra parte c'erano delle cose mostruose e fuori categoria.

Anonimo ha detto...

Ciao Brad,
felice di averti tra di noi, questa è veramente una sorpresa gradita..non sapevo il dato sulla ragazza di Nashville e la cosa ti dirò mi sorprende alquanto..cioè sapevo che Lynch, Scorsese erano fuori dai giochio degli incassi ma credevo che almeno Redford..d'altronde è successa la stessa cosa con The Artist quest'anno..anche se mi sembra che a te il film francese non abbia entusiasmato..

un saluto

nickoftime

bradipo ha detto...

l'ho trovato più furbo che bello ma sono nettamente in minoranza, eh eh una cosa a cui sono abituato.Le vie del box office sono sempre infinite...felice di conoscere i vostri blog, sono un neofita di questo mondo e mi sa che stando solo di là mi sono perso proprio tanto...ciao!