venerdì, aprile 10, 2009

CANI ARRABBIATI - ITALIA 70 - IL CINEMA A MANO ARMATA (11)

Undicesima puntata

IL GIOIELLO PERDUTO: CANI ARRABBIATI (Rabid Dogs)


CANI ARRABBIATI (Ita 1974)
Regia: Mario Bava
Cast: Riccardo Cucciolla - Maurice Poli - George Eastman (Luigi Montefiori) - Don Backy (Aldo Caponi) - Lea Leander ( Lea Krueger)
"Sono venuti quelli dei CAHIERS DU CINEMA, e mia figlia mi diceva che volevano sapere il tessuto connettivo tra quella targa che oscilla all'inizio del film SEI DONNE PER L'ASSASSINO, dove c'è un temporale, e il telefono che casca quando la Bartok muore. Io non mi ricordavo neanche come finiva il film..."

Signori e signore, questo era Mario Bava. Probabilmente il più grande regista artigiano italiano, il re indiscusso del piccolo budget.
Nonostante le limitate risorse economiche messe a disposizione e attori spesso non all'altezza della situazione Mario Bava è riuscito a girare dei veri cult movie.Inventò l'horror gotico all'italiana con LA MASCHERA DEL DEMONIO (1960) a cui fece seguito un piccolo capolavoro come LA FRUSTA E IL CORPO (1963).
Impossibile non citare anche I TRE VOLTI DELLA PAURA (1963) dove nel finale possiamo assistere ad uno dei primi casi di metacinema.
Da ricordare sono senz'altro film come LA RAGAZZA CHE SAPEVA TROPPO (1962) e DIABOLIK (1968).

Questa breve presentazione di Mario Bava ha come scopo quello di omaggiare un vero maestro del cinema italiano spesso sbeffeggiato, salvo poi essere in parte rivalutato dopo la sua scomparsa, come spesso succede per molti "artigiani" del cinema italiano.

Nel 1974 MARIO BAVA decise di cimentarsi anche con il genere poliziottesco, regalando agli appassionati uno dei più bei film di tutto il genere: CANI ARRABBIATI - RABID DOGS.
Ma purtroppo non tutto andò per il verso giusto.

CANI ARRABBIATI, infatti, è il film maledetto di Bava che non arrivò mai nelle sale a causa del fallimento della casa di produzione.
Il cast era composto da Riccardo Cucciolla (Sacco e Vanzetti) Maurice Poli, George Eastman nome d'arte di Luigi Montefiori, produttore di quello che è considerato il primo film porno italiano, ovvero SESSO NERO (1979), e il mitico Don Backy il cantante italiano che tanto successo ebbe negli anni 60 e 70.

IL FILM
Quattro banditi rapinano un portavalori e dopo un conflitto a fuoco uno di loro resta ucciso.I tre rimasti in vita sono: il "dottore" (Poli) che è anche il capo della banda; "bisturi" (Don Backy) così chiamato perchè abilissimo con il coltello e "trentadue" (Eastman) che deve il suo soprannome alle dimensioni del suo organo sessuale.
I banditi inseguiti dalla polizia si coprono la fuga prendendo in ostaggio due donne, "bisturi" taglierà la gola a una, a restare in vita sarà solo Maria (Lea Krueger).
I banditi in fuga fermano un auto guidata da un uomo di mezza età, ben vestito e dai modi gentili, il suo nome è Riccardo (Cucciolla) e salgono a bordo minacciandolo di morte.Ben presto però si accorgeranno che nell'auto c'è anche un neonato molto malato che Riccardo stava portando urgentemente in ospedale.La fuga dei banditi sarà un incubo per i loro ostaggi, per tutto il viaggio "bisturi" minaccerà i malcapitati con il suo coltello, "trentadue" tenterà di violentare Maria, e il povero piccolino verrà usato come posacenere.
La tensione in auto cresce sempre di più con il passare delle ore, i banditi ormai stremati e sotto pressione iniziano a litigare tra di loro e quando "trentadue" e a un passo dal violentare Maria il "dottore" gli spara ferendolo.Intanto durante una sosta in un distributore di benzina, una donna chiede un passaggio ai banditi che prima la fanno salire in auto e poi la uccidono senza pietà.
Nel frattempo le condizioni di "trentadue" si sono aggravate e il "dottore" ordina a "bisturi" di uccidere il compagno, "bisturi" esegue l'ordine piangendo.
Finalmente l'auto arriva in un casolare, dove è pronta un'altra auto che servirà per la fuga dei due banditi superstiti, ma Riccardo improvvisamente estrae una pistola dalla coperta nel quale è avvolto il bambino e fa fuoco contro i malviventi.Durante la sparatoria moriranno tutti, compresa la povera Maria, resteranno in vita solo il bambino e Riccardo che riprenderà la corsa verso l'ospedale.Durante la corsa in auto, appena trovata una cabina telefonica, Riccardo scende dall'auto per fare una telefonata.......

COMMENTO
Violenze ingiustificate, sadismo, umiliazioni, follia, dialoghi imprevedibili, in una parola il PULP, con tanti cari saluti al bravissimo Quentin Tarantino che quando Mario Bava girava Cani Arrabbiati probabilmente portava ancora i calzoni corti.Un disturbante viaggio nel buio della mente messo in scena con grande bravura da Mario Bava che gira il film quasi interamente in auto e con la luce naturale del sole.
CANI ARRABBIATI è un film geniale, politicamente scorretto, disturbante, claustrofobico e malsano. Assolutamente imperdibile.

CURIOSITA'- NOTIZIE
Il film fu girato in sole tre settimane quasi interamente sull'autostrada che unisce Roma a Civitavecchia e prodotto dalla Loyola Films.
Purtroppo questo gioiello non fu mai distribuito in sala.Diversi furono i problemi, lo scarsissimo budget a disposizione finì molto presto e i componenti del cast furono pagati solo in parte, per non parlare poi del fallimento della società che doveva distribuire il film.
Di conseguenza CANI ARRABBIATI è rimasto per molto tempo un film praticamente sconosciuto, anche se la sceneggiatura e una qualche copia non ufficiale, riadattata, ridoppiata, con finali cambiati ecc. è circolata tra gli appassionati ed è giunta anche oltreoceano.Si dice che esistano almeno 6 differenti edizioni di CANI ARRABBIATI.
La "scoperta" di questo gioiello perduto è dovuta quasi esclusivamente alla protagonista femminile del film, Lea Krueger.La bella attrice infatti nel 1995 è riuscita a far editare il film in versione dvd, facendo tornare alla luce questo capolavoro dimenticato.
Nel 1998 uscì anche la versione per il mercato Usa dal titolo RABID DOGS, titolo già preso in considerazione dai produttori quando il film fu girato.Grazie al sostegno economico di SKY e all'impegno di Lea Krueger, nel 2004 è stata conclusa l'operazione che ha portato al ripristino dei dialoghi originali e sopratutto del finale, dando così vita alla versione definitiva.
Per questa versione, per motivi di diritti (nel frattempo qualcuno annusato l'affare si è rifatto vivo) non si è potuto utilizzare il titolo originale e si è quindi dovuto ricorrere ad un ulteriore titolo: SEMAFORO ROSSO.

E ora veniamo a Quentin Tarantino. Cosa è LE IENE - RESERVOIR DOGS se non il remake aggiornato, riveduto e corretto di CANI ARRABBIATI - RABID DOGS?Tante sono le analogie, a cominciare dal titolo.
Poi si può notare che:

1) durante la rapina alcuni componenti della banda vengono assassinati;
2) i superstiti della banda si ammazzeranno tra loro;
3) il dialogo su "like a Virgin" di Madonna e senza dubbio ispirato dal personaggio di "trentadue" e dalla sua somiglianza con John Holmes;
4) i protagonisti non hanno nome ma solo dei soprannomi (bisturi,il dottore, trentadue/ mr. orange, mr. pink ecc..);
5) le lunghe sequenze in auto.

Anche se non amate particolarmente il genere poliziottesco, non lasciatevi sfuggire questo film geniale. Inchiniamoci dinanzi al maestro Mario Bava.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Miticissimo. "...tanti cari saluti a quentin tarantino..." A.

Anonimo ha detto...

vorrei ricordare la scena in cui Maria è costretta dai banditi a fare la pipì in piedi. indimenticabile.

ethan ha detto...

visto questa sera, mi inchino dinanzi al film e al maestro. mi sono piaciute anche le musiche di Cipriani. buon cinema

Anonimo ha detto...

Ethan, finalmente anche tu riesci ad apprezzare l'artigianato. L'ossessivo brano musicale di S. Cipriani è bellissimo. Ma questo film lo avevi già visto oppure è stata una scoperta? Eri a conoscenza della sua esistenza? Fabrizio

ethan ha detto...

@ Fabrizio: Si, sapevo della sua esistenza. Anni addietro ho letto un articolo sul mensile Nocturno, però la mia curiosità svanì in pochi giorni. Ho letto la tua recensione e mi sono messo alla ricerca e così ieri sera ho potuto vederlo. Grazie per la tua rubrica che sto seguendo con molto interesse. Io amo tutto il cinema anche se a volte perdo il tempo a vedere film inutili.:)

Fabrizio ha detto...

Che finale stupendo! Altro che Buonismo:-))

veri paccheri ha detto...

ciao Fabrizio, sono riuscita a vedere CANI ARRABBIATI. in realtà è stato un caso, me lo sono ritrovato tra le mani e via, senza pensarci su l'ho guardato..tutto d'un fiato! ovviamente non avevo letto la tua recensione nel dettaglio, avevo omesso la trama, perchè per gustarmi un film totalmente non ne devo sapere quasi nulla. ed infatti la sorpresa è stata grande e molto soddisfacente. concordo con te nell'affermare che Bava è un genio e un grande regista, re del piccolo budget. questo film è un "capolavoro assoluto" per dirla a modo tuo :-) Cani arrabbiati è stato realizzato davvero con poche risorse, ma è un prodotto forte, incisivo, che pulsa di autenticità; la propria essenzilità ne aumenta la credibilità. gli attori sono tutti in stato di grazia, assolutamente nella parte. ma la principale protagonista è la sceneggiatura: solida, perfetta, incandescente. il montaggio tiene alta la tensione per tutta la durata del film (che breve non è!) così come la scelta delle inquadrature, i primi piani ossessivi, la claustrofobia dell'abitacolo dell'auto. i volti degli attori, così caratteristici, sembrano disegnati dalal penna di un fumesttista del poliziottesco, non si poteva scegliere di meglio!
Tarantino deve proprio tutto al cinema italiano di genere; alla luce di questi vecchi film si può dire che di fatto non ha inventato molto, diciamo che è riuscito molto bene a reinterpretare e a rirpoporre un genere cinematografico di nicchia adattandolo ai tempi attuali.
in ultimo, ti rinnovo i miei complimenti per la tua rece: esaustiva e chiarissima!