martedì, febbraio 10, 2009

Home

Una famiglia (padre, madre e 3 figli) apparentemente serena anche se un po' stravagante, vive isolata da tutto e da tutti in una casa situata lungo una autostrada costruita da anni ma mai entrata in funzione.
Quando la lingua di cemento verrà inaugurata, inizierà l'inferno.Inevitabile non porsi subito almeno una domanda: perché i protagonisti si ostinano a vivere in quella casa?
Dalle parole della figlia adolescente si potrebbe ipotizzare che la madre ha "bisogno" di quell'isolamento, ma il tutto resta solo ipotizzato e mai chiarito.Strana miscela di commedia e dramma a forti tinte metaforiche per l'esordio nel lungometraggio di Ursula Meier.
Le situazioni iniziali fanno pensare ad una commedia grottesca salvo poi passare ad alcune scene da thriller, per finire quasi in un horror claustrofobico.
Film gradevole con un' unica pecca: nella seconda parte del film la regista svizzera sembra indecisa sul da farsi, sul come giungere all'epilogo e, indubbiamente, il racconto ne risente.
HOME è una chiara metafora sui meccanismi oppressivi della famiglia e l'esordiente regista elvetica non esita a mettere in risalto l'ipocrisia di alcune scelte e comportamenti che sembrano condivisi ma che in realtà sono eslusivamente subiti dai vari componenti della famiglia.
Mi astengo da ogni commento su Isabelle Huppert perchè sono sfacciatamente di parte.

1 commento:

ethan ha detto...

Home: l'ho proposto e ottenuto come ultimo film al circolo del cinema. Sono felice. Anch'io come te Fabrizio simpatizzo per Isabelle.